Nel conflitto, oltre il conflitto.

Adele descrive la sua famiglia come il cavetto delle cuffie dell’Iphone quando lo tiri fuori dalla tasca. Il filo bianco lungo un metro e mezzo diventa una pallina aggrovigliata… che provare a districarla… lasciamo perdere.

Mamma e papà litigano in continuazione, da sempre, tanto che Adele non riesce a ricordare un giorno di pace. Da piccola, durante un’urlata tra i due, Adele ha fatto cadere in terra la TV al plasma che si è frantumata in mille pezzi. Nulla, i due genitori erano così presi male che non se ne sono neanche accorti e hanno continuato a insultarsi.

Non sono bastati separazione, divorzio, tribunale, avvocati e servizi sociali. La storia continua così. Tutto, o quasi, viene “regolamentato” nella vita di Adele pur di non far litigare i suoi genitori, ma ogni volta che c’è una prendere una nuova decisone che la riguarda, tutto diventa un inferno. 

Adele guarda un’altra volta il groviglio del cavetto bianco. “Potrò mai essere più libera?”


A eccezione del 2020, il trend delle separazioni e divorzi in Italia è in sostanziale aumento. Certamente, quelli ad alta conflittualità sono solo una piccola parte, ma chi ha vissuto o assistito a una di queste storie ne conosce la dolorosa portata. 

Il conflitto può arrivare ad assorbire ogni energia, drena enormi risorse emotive, cognitive, socio relazionali ed economiche. Può cambiare radicalmente priorità e qualità dell’esistenza, portando i figli in una condizione di quasi invisibilità dei loro bisogni e desideri, includendoli nelle dinamiche a spirale degli adulti.

Da quasi dieci anni accompagniamo il Comune di Milano nella progettazione e sviluppo di servizi per coppie in fase separativa e per situazioni di alta conflittualità. Nel contesto sociale in continuo cambiamento, abbiamo ben compreso che, come per Adele, a volte non bastano più i “dispositivi” esistenti, ma è necessario trovare nuove soluzioni, complesse, integrate, collettive, che possano aiutare gli adulti a riprendersi la loro responsabilità genitoriale, stare meglio, ritrovare gradi di libertà e sopratutto rimettere al centro l’interesse dei figli. Con il Comune gestiamo il Centro GeA - Irene Brnardini, il Servizio Giunco e il Progetto Link-Oltre Il Conflitto.